Rusconi, 1987 ISBN 88-18-57014-5
|
Sandro Mazzola è un caso unico nella storia del calcio. Figlio di un
grande campione e campione anch'egli, i suoi ricordi abbracciano un arco
di almeno quarant'anni, sino ai giorni nostri.
Il racconto della saga familiare dei Mazzola è anche la storia di uno
sport che con il passare del tempo s'è andato trasformando: i calciatori
sono diventati veri professionisti e le società vere industrie. Proprio
per questa trasformazione il calcio rischia di entrare in crisi, a
dispetto di certe illusioni. E Sandro Mazzola, che nel calcio e stato
anche dirigente, nella sua conversazione con Gigi Speroni non si limita
agli aneddoti e alle curiosità, ma fa un'acuta analisi dei problemi e
avanza alcune proposte. Queste sono avallate da un'esperienza anche qui
unica e completa maturata sul campo, dove Mazzola ha disputato tre
mondiali, è stato capitano della Nazionale e della grande Inter che
vinse tutto, e dietro la scrivania per la stessa società in cui ha
sempre militato. In questo libro ritornano anche gli episodi e le
polemiche che hanno diviso, entusiasmato e fatto soffrire i tifosi: la
staffetta messicana con Gianni Rivera, la lattina dell'incontro col
Borussia, la bruciante sconfitta subita con la Corea: Sandro Mazzola non
si rifugia nei «non ricordo»;
al contrario, fornisce, ad ogni domanda, una risposta. Così come, spesso
in modo divertente e inedito, parla del Mago Herrera, di Edmondo Fabbri
e di tutti i personaggi che ha incontrato, sul campo e fuori.
Ecco un libro che è il ritratto di un mondo visto da un protagonista e
dal di dentro, ma che è anche la storia di un uomo e di un amore: il
calcio. Una storia, come tutti i grandi amori, fatta di gioie e
delusioni, di ombre e di luci.
Sandro Mazzola, figlio del grande Valentino perito nella sciagura di
Superga, è nato a Torino nel 1942. Nel '34 è entrato nelle giovanili
dell'Inter ed ha esordito in serie A nella partita Juventus-Inter nel
campionato '61-'62. Ha vinto lo scudetto con l'Inter nel '62-'63, e nel
'64 la «Classifica europea cannonieri»
a pari merito con Puskas. È stato protagonista
di quattro vittorie di campionato italiano e per diversi anni capitano
della squadra. Con la Nazionale conta 70 presenze con 22 gol all'attivo.
Ha partecipato a tre edizioni di Campionato del Mondo. Nel 1977,
all'apice del successo, ha deciso di ritirarsi, diventando da allora, e
per 7 anni, amministratore delegato dell'Inter. È sposato e ha 4 figli.
|