La notte del Duemila

La notte del Duemila

Bietti, 1974

Con prefazione di Giovanni Grazzini

Come saluteremo l'alba del duemila, ormai vicinissima? Quella del venerdì 31 dicembre 1999 sarà sicuramente una notte eccezionale, di follia collettiva, una gran festa del consumismo. Tutto qui: champagne a fiumi, balli e amori? Questa sarà solo la facciata, lo spettacolo organizzato per divertire le masse. Dietro le quinte dei festeggiameni i consiglieri del Presidente, chiamati Monaci, muoveranno le fila di una cinica congiura, razionalmente ineccepibile e giustificata dalla realtà di una situazione che non sembra avere altri sbocchi, nel contesto d'una società costituita da miliardi di cittadini democraticamente nazisti. Tutto questo perché, superati i problemi colossali che oggi ci angustiano (primo fra tutti la mancanza di petrolio e l'inquinamento), l'umanità dovrà affrontare, all'alba del duemila, il dramma inquietante, spaventoso, determinato dal sovrappopolamento. E per risolverlo...
Partendo da presupposti rigidamente scientifici, da fatti reali, La notte del duemila è un romanzo d'anticipazione dove i protagonisti si muovono in un mondo allucinante nella sua perfezione, alla ricerca angosciosa di uno spazio vitale. Costi quel che costi. Così nel duemila quelle che oggi consideriamo criticamente saranno delle patetiche nostalgie da invidiare, e la ragion di Stato, la necessità di sopravvivere, giustificheranno qualsiasi bassezza: l'importante sarà tacitare la propria coscienza con un formalismo legalitario.
Raccontato con taglio giornalistico La notte del duemila è un rapporto dal prossimo futuro e una denuncia nei confronti della nostra generazione che questo cinico futuro sta costruendo.